Scritti estratti da opere pubblicate in Italia e nel mondo.

 
"IO SON CHI SONO"
"Ora parla il Padre" Chiedete un segno. Lo chiedete col vostro cuore impuro e
col vostro labbro bestemmiatore. E perciò lo chiedete in modo che è irrisione
verso la mia potenza, che è negazione dell’esistenza mia. Mi provocate a
mostrarmi con un segno perché dubitate del mio esistere. Anche al tempo del
Figlio mio i giudei lo provocarono a dargli un segno sulla sua Natura, perché
negavano in cuor loro che Egli fosse il Figlio di Dio. E 1’unico segno che li
fece accorti del loro deicidio fu quello che venne dopo la morte del mio Verbo.
Castigo imperdonato per coloro che furono sordi e ciechi ai prodigi e alle
parole del mio Cristo.
Non avete un segno del Dio vostro perché Io non mi manifesto a chi mi nega. In
cambio avete i segni molteplici di chi adorate come schiavi. Egli, il Nemico, li
moltiplica i suoi segni e voi, già prossimi al tempo de1l’adorazione della
Bestia apocalittica, ne rimanete sedotti e giudicate che il creatore di tali
segni sia più grande di Me. Sia 1’unico che esista. Vi dite: "Chi e Dio? Che
e’?", e nell’interno vostro vi rispondete, a giustificazione delle nequizie
vostre: "Dio non e".
Io son chi sono. Sono talmente superiore a voi che nessuna manifestazione mia
sarebbe ormai compresa dal mondo disceso nelle tenebre e nella stoltezza più
spaventosa., Ciò che credete progredire è il vostro regresso verso i crepuscoli
dei primi tempi nei quali gli uomini, perduto Dio e il suo Paradiso, furono di
ben poco superiori alle bestie e spinsero la loro corruzione ad un punto che mi
decise a sterminare la razza di cui avevo sdegno.
La fine sarà come il principio. Il cerchio si salda innestando i due monconi
tenebrosi 1’uno all’altro. Il nuovo diluvio, ossia 1’ira di Dio, verrà con altra
forma. Ma sarà sempre ira. Fedele alla mia parola, Io non manderò più il
diluvio. Ma lascerò che le forze sataniche mandino il diluvio delle sataniche
crudeltà.
Avete avuto la Luce. Ve l’ho mandata, la mia Luce, perché la parabola
dell’umanità fosse illuminata da Essa. Ve 1’ho mandata perché non si potesse
dire che ho voluto tenervi nel crepuscolo de11’attesa. Se 1’aveste accolta,
tutta I’altra parte del cerchio che unirà il cammino dell’uomo, da1 suo sorgere
al suo finire, sarebbe stata illuminata dalla Luce di Dio, e L’umanità sarebbe
stata avvolta da questa Luce di salvezza che vi avrebbe condotto senza scosse e
dolori nella Città della Luce eterna.
Ma voi avete respinto la luce. Ed Essa ha brillato al sommo del cerchio e poi
sempre più è rimasta lontana da voi che siete discesi per 1’altro cammino non
dicendo ad Essa: "Signore, resta con noi che la sera dei tempi sopravviene e noi
non vogliamo perire senza la tua Luce". Come nel corso del giorno, voi uomini
siete venuti incontro alla Luce, 1’avete avuta e poi siete tornati nelle
tenebre. Essa, la mia Luce, il mio Verbo, è rimasto come Sole fisso nel suo
Cielo dove è tornato dopo che, non la morte, ma il vostro respingerlo lo hanno
riportato".

"La chiave di certe aberrazioni umane che crescono sempre più e portano
1’individuo a mostruose delinquenze, è in questa voce della coscienza che voi
cercate attutire con nuovi balzi di ferocia, cosi come l’intossicato cerca di
dimenticare la sua voluta sventura attossicandosi sempre più, fino
all’ebetimento.
Siate dei figli, creature mie. Amate, amate il nostro buon Padre che è nei
Cieli. Amatelo per quanto potete. Facile vi sarà, allora, seguire la sua
benedetta Volontà e farvi un destino di gloria eterna".

"L’anno passato Io ti ho detto, ed é stato il primo dettato:
"II Padre è stanco, e a far perire la razza umana lascerà che si scatenino i castighi dell’Inferno".
Ho detto, era il Venerdì Santo: "Io verrei una seconda volta a morire per salvarli
da una morte più atroce ancora... Ma il Padre non lo permette... Sa che sarebbe
inutile... Oh! se gli uomini sapessero ancora volgersi a Me che sono la salvezza!".
Vi rimando a tutti i miei dettati antecedenti a quelli di quest’ultimo tempo. Ho
parlato usando le profezie del Libro santo, spiegandovele, applicandole ai tempi
d’ora, e se ho taciuto, poi, su questo tono, è perché ho compreso che era inutile ai fini del
Bene e pericoloso perché quelle parole divine potevano divenire arma di tortura
diabolica contro i miei servi che le udivano, le ripetevano, le diffondevano e
le accoglievano. Ma il mio Pensiero, se anche non si esprime con la Parola, è
quello e non muta.

Un’altra volta ho detto: "Vorreste che apparissi e mi
mostrassi... Ma, se anche mi mostrassi, dove è nei cuori quel tanto residuo di
fede e rispetto che 1i farebbe curvare col volto a terra per chiedermi perdono e
pietà?"
Anche ora chiedete da Me un segno di potenza, il quale, per esser Potenza di un
Santo - del Santo dei santi - dovrebbe essere punizione inesorabile, tremenda,
di un numero incalcolabile di persone, perché – ripeto ciò che ho detto mille
volte, i grandi colpevoli sono perché la massa e tutta più o meno colpevole
dello stesso peccare dei grandi.
Ma Io - e te lo dico, povera anima alla quale ho dato di vendermi trionfante per
infondere forza al tuo essere accasciato nella carne che muore e nello spirito
desolato per la prova che hai patito e per g]i orrori che ti circondano - ma Io
non posso dare questo segno. Questo segno della Potenza mia. Mi e impossibile
farlo. Non perché Dio abbia perduto la sua facoltà di fare. Nulla mi e
impossibile come Dio. Ma e l’ora della potestà delle Tenebre. E gli uomini
1’hanno spontaneamente voluta. Il regno del Male e già instaurato. Qualunque
cosa Io facessi sarebbe resa nulla dalla volontà dell’uomo. Qualunque Bene
sarebbe distrutto dal Male.
Assisto impotente a questa corsa n.ella morte spirituale di tutta l’umanità..
Non vi é mio dono, non mio beneficio, non mio richiamo, non mio castigo, che
valga ad arrestare questo spontaneo naufragio del1’umanità, da Me redenta, in
Satana. Come toro infuriato, 1’umanità atterra tutto: ragione, morale, fede, e
va a dare di cozzo contro ciò che 1’uccide. La mano profanatrice dell’uomo si
alza a nuovo delitto che non merita perdono. E il Padre non vuole perdonare. Vi
lascia perire come avete voluto.
L’unica cosa che posso fare e faccio;  e la faccio per pietà dei santi che, rari
come fiori in un deserto, pregano ancora, pregano, non fanno protesta di
consuetudine e ipocrisia, è di trattenere l’ira del Padre mio il quale, stanco
dei delitti di una razza per la quale inutilmente il mio Sangue si è effuso,
vuole, vuole, vuole esercitare la Giustizia su voi. E giustizia, poiché siete
colpevoli, vorrebbe dire castighi tremendi che la mia Misericordia non vuole
dati in aggiunta a quelli che da voi vi date".

 
"È inutile inorridire di certe manifestazioni attuali. Sono frutto dell’interno
vostro Io 1’ho detto: "È dal cuore che escono pensieri malvagi e malvagi
sentimenti, e questi sono quelli che contaminano". Io ho anche detto che ogni
uomo si riconosce dalle sue opere, e che come non si può cogliere dolci frutti
sul selvatico pruno cosi non si può trarre atti onesti da chi ha l’interno
disonesto. La disonesta non consiste soltanto nel rubare, nel mentire, nel
nuocere al prossimo. È disonestà il mancare verso Dio, il derubare Lui di quel
rispetto amoroso che è dovere dell’uomo verso il suo Creatore. È disonesta far
servire i suoi doni per atti malvagi. Tutti i suoi doni e specie il dono della
vita.
Ora guarda e giudica come fate mal uso della vita che il Padre vi dona. Guarda e
giudica come fate mal uso del vostro corpo in cui alita 1’anima, tempio
riservato a Dio, in cui risiede la mente che dovrebbe essere volta a comprendere
la Legge di Dio come il cuore dovrebbe esser occupato ad amarla e a praticarla.
Invece che fate? Fate resistenza alle voci del Signore, ai desideri del Signore,
ai comandi del Signore, alle volontà de1 Signore. Come arieti selvaggi opponete
la vostra durezza e la vostra ribellione,  due corna ben aguzze  ad ogni invito
di Dio.
Vi rovinate, ma continuate a resistere.
E vi dite cristiani? No, che non lo siete. Io, il Cristo, non vi ho insegnato
ribellione, disubbidienza, lussuria, crudeltà, idolatria. Io vi ho insegnato
tutto il contrario. Vi ho mostrato come va usata la vita, vi ho spiegato come
voi siete templi di Dio che vuole vivere in voi, che ama vivere in voi ben più
che non in sontuosi templi ma fatti solo di pietre e di marmi.
No, Dio non vuole queste dimore fatte da mano d’uomo. Vuole voi, voi fatti dalla
sua mano, voi templi di sangue e di anima, voi che il sangue mio ha rivestito di
porpora immortale e purificato come preziosi altari. Questo è quello che vuole
Dio per tornare a vivere in amorosa pace con voi. Non persistete sulla dura via
che avete intrapresa e che vi conduce alla rovina. Siate cristiani veri e non
cristiani a parole soltanto. Il mio segno sia realmente inciso nelle fibre vive
dei vostri cuori, non sul frontone dei templi vuoti, dove non venite a pregare o
ci venite con 1’animo turbato da tutte le sollecitudini vane e dalle
fermentazioni dei vostri istinti inferiori.
Aprite il cuore all’Amore, figli. È quello che più vi manca. Siete senza carità
verso Dio, verso il prossimo, verso voi stessi. Si , anche verso voi stessi,
perché uccidete la vostra anima.
Che,- ricordatevelo sempre, le tentazioni è inevitabile che ci siano, ma esse
non fanno male. Male fate voi quando cedete ad esse. E non dite che esse sono
più forti di voi. No. Il Padre da a seconda di quanto avete voi a dare. La
tentazione richiede 10 di forza per resisterle?. E Dio ve ne da 10 e anche più.
Il male è che siete voi che non fate che desiderare di cedere al male. E allora
che può Dio se voi distruggete le forze di Dio con la vostra volontà perversa e
vi abbandonate al bacio della tentazione?.
Così facendo mettete 1’anima in una morsa di morte e da un’anima malata o
morente escono quei sentimenti di cui vi stupite. Ma non può esser diverso. In
corpo corrotto stanno fetori di morte. In anime corrotte stanno manifestazioni
di peccato".

 
"Né è da stupirsi se vi precedono ormai quelli che sono i più lontani da Roma
cattolica. Gaspare, Melchiorre, Baldassarre, da tre punti della Terra sul
paziente dorso dei cammelli vennero alla Luce del mondo non vista dai
compatrioti del Figlio di Maria. Africani, asiatici, australi, vengono alla
Croce che voi avete respinta. E vi sorpasseranno. Nell’ultimo giorno, quando il
tempo e gli uomini saranno illuminati in ogni punto e lato, si vedrà la ingrata
lacuna lasciata do voi, cattolici da secoli, mentre gli altri: idolatri e
eretici, affascinati dal Cristo, Signore Santo, saranno affluiti con le loro
anime fatte vergini dalla Grazia.
Quanti moti tenebrosi nel mondo civile! È la vostra vergogna e il vostro
castigo. Mai avreste dovuto e mai dovreste permettere che la Luce data a voi per
i primi fosse da voi respinta e rinnegata. Le tenebre vi uccidono e non le
volete abbandonare. Da esse vengono, come gli odiosi animali della notte, tutti
i mali che vi tormentano e si pascono del vostro sangue, del vostro tormento.
Non mi volete più. Non mi comprendete più. Non mi conoscete più. Neppure quelli
della "mia casa" mi conoscono più. Ed Io stento a conoscere 1oro, tanto li hanno
imbruttiti le molte malattie della carne e della mente".

 
"Ricordati che Io sono il Cristo di tutti, e che tutti i cristiani sono del
Cristo. Ricordati che la missione tua va molto al di là del sangue e degli
affetti. Sei la portatrice della Voce, e la Voce andava a tutti. Non lo puoi
negare. Ricordati che sono amato, tu stessa 1’hai intuito  con più riverenza
nelle altre confessioni che da voi. Non c’e che un passo da fare per entrare a
fare un solo Ovile sotto un unico pastore. E ci vuole una mano che si tenda al
di là del ruscello che divide per aiutarli a venire. La sete di Me è ben viva
la...
Per l’unione che manca fra i popoli ci sia almeno una unione fra i cristiani,
perché le epoche anticristiane sono imminenti e ci vuole che il predetto si
compia".


VERITÀ E MISERICORDIA

"Ora Parla il Padre": "Vi pare dura la parola che dice la verità. Vorreste solo
parole di misericordia. Potete dire di meritarla?. Non è misericordia anche la
Voce severa che vi parla di castigo incitandovi a pentirvi? E vi pentite forse ?.
Questo desiderio di sentire solo promesse di bontà, questa smania di avere da
Dio solo carezze e la deviazione della Religione. Avete reso epicureismo anche
questa sublime cosa che è la Religione nel Dio vero. Da essa volete godimento.
Non volete dare ad essa sforzo. Volete adagiarvi in una comoda transazione fra
il comandato e quello che a voi piace. E pretendereste che Dio venisse a questo
adattamento. Un tempo fu detto, 'quietismo', questo vizio spirituale. Ancora e
detto dai dottori di spirito. Io sono più severo e lo chiamo epicureismo dello
spirito.
Dalla Religione, da Dio, dalla sua Parola vorreste avere solo quanto accarezza
il senso. Perché cosi siete discesi che anche lo spirito avete reso sensuale.
Perciò volete dargli sensazioni e brividi tutti umani. Sembrate quei folli di
altre religioni che provocano con opportune cerimonie uno stato psichico
anormale per godere le false estasi dei loro paradisi.
La grande, la più grande misericordia di Dio non la capite più. E chiamate
durezza, spavento, minaccia quello che è amore, consiglio, invito al
ravvedimento per avere grazie. Volete parole di misericordia. Dite che volete
queste per avere forza di risorgere? Non mentite. Vi piacerebbero perché sono
dolci. Ma voi rimarreste amari come tossico al labbro di Dio.
Le parole di misericordia, le visioni tutte amore che da un anno vi sono
elargite, per ultima prova di elevazione delle vostre paganizzanti anime verso
Dio, servono a che ? A molti per diletto, ad alcuni per rovina, ad una minoranza
di una esiguità spaventosa per santificazione. Continua il destino del Cristo:
di essere segno di contraddizione per molti.
Oggi Io parlo. Parlo per mostrare che è ancora infinita la mia misericordia se
non vi seppellisce sotto una grandine di fuoco, o colpevoli più dei sodomiti.
È detto: "Tu castighi i traviati a poco per volta, li riprendi dei loro falli e
li ammonisci affinché, messa da parte la malizia, credano in Te" [Sapienza
12;1-2]. Questi periodi tremendi non sono andati aumentando piano piano ? Vi ho
lasciati percuotere tutto in una volta cosi infernalmente ? No. Sono decenni e
decenni che la punizione aumenta in forma e in durata, dandovi dentro per dentro
un miracoloso aiuto che ve ne liberava e che voi usavate per preparare con il
vostro stesso volere un flagello ancor più fiero.
Mai siete tornati migliori. Malizia e miscredenza sono aumentate sempre,
derisori di Dio. E ora ? Ora, se non sapessi come vi ho creati, Io mi chiederei
se avete un’anima. Perché le vostre opere sono da più di bruti. Vi spiace

sentirvelo dire? Non agite in modo da meritarvi questa parola! Nella Sapienza si
legge, detto verso i Cananei: "Gli antichi abitatori della tua terra santa Tu li
avevi in orrore, perché detestabili davanti a Te erano le opere loro che
facevano con malie ed empi sacrifizi. Uccidevano senza pietà i loro figlioli,
mangiavano le viscere degli uomini e bevevano il sangue in mezzo alla tua sacra
terra. Quei genitori carnefici di anime indifese Tu li volesti distruggere..."
[Sapienza 12, 3-7].
Non vi riconoscete, o generazioni di uomini d’ora, in questi vostri antenati’?
Io vi riconosco. Aumentati in malizia siete. Essa è divenuta più satanica. Ma vi
fa sempre di questa genia che è a Me detestabile. Il satanismo si e diffuso
divenendo quasi la religione degli stati. Grandi ed umili, colti e ignoranti, e
fino nelle case dei ministri di Dio, si vuole e si crede sapere attraverso a
malie che hanno il sigillo sicuro: quello di Satana.
Non fate i sacrifizi dei cananei? Ma di peggiori ne fate! Immolate non le carni
ma le anime vostre e dei vostri simili, conculcando il diritto di Dio e la
libertà dell’uomo. Perché siete giunti al punto di violentare con lo scherno o
col comando le coscienze che sanno ancora rimanermi fedeli, e le detronizzate
dal trono della loro fede che a Me le eleva corrompendole con dottrine
maledette, oppure le uccidete credendo con questo di spogliarle della fede. No.
Anzi, di incorruttibile fede con questo le vestite. Ma voi siate maledetti per
la corruzione che seminate onde levare a Dio i fedeli.
E non vi riconoscete voi, generazioni di genitori che senza pietà uccidete
moralmente i vostri figli comunicando ad essi, innocenti, le vostre incredulità,
le vostre sensualità, tutto il corredo del razionalismo e della bestialità che
vi satura e che ora, ora, ora, poi, questi figli, non più sorretti da nessuna
colonna spirituale, voi finite di uccidere in quanto loro resta: nella carne,
permettendo che come bestie di lussuria di essa carne facciano mercato,
consenzienti e felici a questo mercato che vi permette di pascervi e di godere
con il sacrificio dei figli? Non esagera, no, la Sapienza a dirvi carnefici di
anime indifese!
Avete più cura della bestia che allevate per venderla e della pianta che colti
vate per averne frutto, di quanta ne avete dei vostri figli. Essi sono deboli e
voi non li fortificate ne dando loro la religione di Dio ne, quanto meno, quella
della onestà civica e dell’amore familiare. Padri, non siete più i tutori dei
minorenni. Madri, siete idoli e non angeli per le vostre creature.
Mancate allo scopo per cui Io vi ho messi. Abdicate ai vostri doveri e ai vostri
diritti. Mi fate ribrezzo. Siete degli idoli idolatri. Idoli perché senza
spirito. Idolatri perché adorate ciò che tutto e meno che spirito. Avete adorato
l’uomo, avete permesso che si giungesse al culto del corpo. Si tornasse al culto
del corpo come i pagani trovati da Cristo, o neo pagani, due volte colpevoli di
paganesimo, per esserlo e per esserlo dopo avere avuto la vera religione.
Anche nei lutti, anche nelle gioie, che fate? Idolatria. Venerate, adorate ciò
che e peribile. Non avete pensiero allo spirito ed al Creatore dello stesso, e
questo "e un inganno per la vita umana in quanto gli uomini, assecondando
l’affetto o i tiranni, danno alla pietra o al legno o alla tela dipinta il Nome
incomunicabile" [Sapienza 14, 21]. Io sono, solo Io sono Dio. Vi pare che Io vi
sferzi? E allora udite:
"Né bastò avere sbagliato nella cognizione di Dio ma, vivendo nella grande
guerra dell’ignoranza, a si grandi mali danno il nome di pace. Ora immolano i
figli, ora fanno tenebrosi sacrifizi, ora passano la notte in orge infami. Non
conservano pure né la vita né le nozze. Ma 1’ uno uccide 1’altro per invidia o
lo contrista con adulteri. Tutto è sossopra: sangue, omicidi, furti, frodi,
corruzioni, infedeltà, tumulti, spergiuri, vessazione dei buoni,  dimenticanza
di Dio, contaminazione delle anime, inversione dei sessi, incostanza nei
matrimoni, adulteri, impudicizie, perché 1’abominevole culto degli idoli e
causa, principio e fine d’ogni male. Essi o folleggiano in gozzoviglie, o
vaticinano il falso, o vivono nell’ingiustizia e senza esitazione spergiurano,
perché fidando in idoli inanimati non temono alcun pregiudizio per i loro
spergiuri" [Sapienza 14, 22-29].
Ma è la Sapienza dettata un secolo avanti il Cristo, o e scritto dettato per i
momenti attuali? E vorreste parole di misericordia ancora?! Non avete mai visto
un popolo in fuga sotto una grandine grossissima? Fugge, fugge e viene colpito
perché i grossi chicchi lo perseguitano da ogni dove. Se do vessi parlare per
come meritate e parlare Io, Dio Padre, sareste simili a questi percossi da
innumerabile grandine. Parla la Bontà e non capite. Parla la Giustizia e la
trovate ingiusta. Avete paura e non vi correggete. Stolti o delinquenti? Folli o
indemoniati?
Ognuno si esamini, Ed è per questi che il Figlio del Padre fu mandato a morire?.
Veramente che se fosse possibile trovare errore in Dio si dovrebbe dire che tale
Sacrificio fu un errore, perché e nullo per troppi il suo infinito valore. Un
errore. Si . Che testimonia della mia Natura. Perché se non fossi Amore, o
uomini che colpevoli come siete trovate che Io non vi tratto con misericordia,
non vi avrei dato la Redenzione. Sì, che in verità se avessi dovuto agire come
voi fate, volendo il 100 per 100, e anche il 1000 per 1000 quando fate un poco di bene,
Io non avrei mai dovuto farvi grazia. Perché le grazie, tutte, cominciando da quella del Sangue effuso per voi,
vengono da voi trascurate, derise, volle a disgrazie.
Oggi non parla Gesù, e non vede il piccolo Giovanni. Oggi parlo Io. Per dirvi
che ora come due anni fa il mio Pensiero e sempre quello.
Per dirvi che se taccio e perché so inutile il parlare, per
dirvi che la parola e amore e il silenzio e amore, che la severità e amore. Solo
voi, nell’amore sovrano che informa tutto quanto da Dio viene, siete disamore.
Ed c questa la vostra condanna".

 "Il corpo umano lavato dal Battesimo è tempio dello Spirito di Dio. Non va
dunque violato con invereconde mode e inverecondi costumi. Dalla donna, specie
dalla donna che non rispetta se stessa, non può che venire una prole viziosa e
una società corrotta, dalla quale Dio si ritira e nella quale Satana ara e
semina i suoi triboli che vi fanno disperare".

"Contaminatori di tutto quanto toccate. E lo sguardo, persino lo sguardo vostro,
una contaminazione, uomini pieni di appetiti osceni. E la parola volta a sedurre
come il sibilo del vero vostro padre; 1’infernale Serpente. E il pensiero che
partorisce lavori che son veleno delle menti e degli occhi, per cui lo stimolo
del vostro veleno scende a turbare i sentimenti e a svegliare i sensi. Invertiti
nei sensi.
Mai come ora, frutto venuto da secoli di vizio, questa caratteristica che vi fa
inferiori ai bruti, e diffusa. [Nel 1943!!]. Né voi la combattete, ma anzi,
poiché siete dei depravati, ve ne compiacete e la sfruttate per le vostre 
borse. Fate ribrezzo ai demoni. E non dico altro per rispetto del mio portavoce
Questo vi dà 1’idolatria del senso e del potere che voi ora
praticate con tanto accanimento.
E vi ci abbandonate senza pensare che di essa e dei frutti di essa sarete puniti
da Colui che vede. Non sono un dio di carne o di creta che non sempre é presente
o che non ha occhi per vedere. Sono Colui che é, e che ovunque é, e dall’alto
del mio trono scruto e noto le opere degli uomini. Sono Colui che ha parlato per
darvi modo di condurvi. Ciò che ho detto ho detto e per scorrere di millenni non
muta. Sono 1’Eterno, Unico Dio. Sono il Signore Iddio vostro de1 quale non ve ne
e altra copia. Unico sono nella mia Santissima Trinità. Maledetti coloro che di
Me non si curano e mi ripudiano per seguire la Bestia".

Ai Romani, cap. 1°, dal versetto 24 al 31 compreso: [ "Per questo Dio li ha
abbandonati ai desideri del loro cuore, all’immondezza, in modo che disonorino
tra di loro i propri corpi, essi che han mutato la verità di Dio nella menzogna,
e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore (il quale e benedetto
in eterno. Cosi sia!).
Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne han cambiato
1’uso naturale in quello che é contro natura, e similmente gli uomini lasciata
la naturale unione con la donna, arsero di libidine gli uni verso gli altri,
facendo, uomini con uomini, delle turpitudini, e ricevendo in sé stessi la
condegna mercede della loro degenerazione. E siccome non si son curati di
riconoscere Dio, Dio li ha abbandonali al reprobo senso, in modo che fanno cose
immorali.
Son ricolmi di ogni iniquità, di malizia, di fornicazione, di avarizia, di
malvagità, pieni d’invidia, di omicidio, di discordia, di frode, di malignità,
sussurroni, detrattori, nemici di Dio, oltraggiatori, superbi, millantatori,
inventori di perversità, disubbidienti ai genitori, stolti, disordinati, senza
amore, senza legge, spietati" [Romani 1, 24-31]. Dice il SS. Autore: [lo Spirito
Santo] "Più esatta di una pittura che ritragga alla perfezione il vero, più
esatta di una cronaca che riporti fedelmente gli avvenimenti e i costumi di
un’epoca, ecco che 1’epistola paolina descrive i costumi di quest’epoca che si
insatanassa.
Ogni parola e una pennellata di colore per delineare 1’ uomo di quest’epoca, i
nove decimi degli uomini di quest’epoca. Tutte le sfumature necessarie a
dipingere non 1’uomo figlio di Dio, come Dio avrebbe voluto che fosse, non
1’uomo superuomo, come credono di essere questi mostri dal1’aspetto umano che
sono i nove decimi degli uomini, ma a dipingere 1’antiuomo, il degenere figlio
di Dio, il frutto pauroso del connubio dell’Umanità con la Corruzione, il servo
di Satana, sono usate nella pittura perfetta. E le tinte meno atroci sono date
dagli epiteti:
sussurroni, millantatori, stolti, disordinati. Poi le tinte si incupiscono
sempre più, sino alle tinte che già hanno il colore del più profondo inferno,
delle colpe contro natura, così diffuse ora, e usate non solo a soddisfazione
del loro reprobo senso, ma bensì a soddisfazione della1orn avidità di ricchezze.
Ma per quanto Paolo parlasse a uomini del tempo suo, a uomini viventi in mezzo
ai pagani, più che a pagani: a senza dio a1cuno,  perché se ancor avessero
rispettato un dio, ossia una legge morale, anche se imperfetta, perché anche
l’uomo assolutamente ignorante di ogni codice religioso sente istintivamente,
quando non e uno che non vuole sentire, la esistenza di un Ente Supremo al quale
il suo spirito aspira per sua propria natura spirituale, per cui cerca come
spirituale che è di riunirsi allo Spirito dal quale ebbe principio,  a senza
alcun dio, volutamente voluto ignorare per non avere alcun freno di legge morale
anche sol naturale, per quanto Paolo parlasse a questi uomini viventi fra questi
mostri, no, ancora ha lasciato la tinta più fosca del quadro. Perché l’ha
lasciata? Perché la ignorava.
Egli e salito con lo spirito al terzo cielo e molte verità ha conosciuto, anche
quelle sugli ultimi tempi. Ma non ha conosciuto una perversità di questi tempi
semifinali, una perversità che prepone I’avvento del1’apostasia e la
manifestazione dell’uomo del peccato [L’Anticristo]. Egli scriveva ai
Tessalonicesi: "Già il mistero dell’iniquità e in azione", ma confutava poi
dicendo: "Solamente v’e chi ora lo trattiene e lo tratterrà finché sia tolto di
mezzo". Ma quando i nove decimi dell’Umanità respingono Colui che trattiene
1’evolversi del mistero dell’iniquità sino a farsi, da mistero, realtà orrenda,
con il nefando regno della Bestia che si proclamerà Dio pretendendo onori
divini; ma quando già alla Bestia sono dati onori divini; ma quando e invocata
ed evocata con riti osceni, per il suo onore; può Dio continuare a fare difesa
contro 1’avanzarsi del Serpente d’abisso?
E che nome Io darò ai riti osceni, alle orrende orge terminanti in copule
sataniche nelle quali signore e sacerdote è lo stesso Satana? E che nome Io
userò per chiamare col giusto nome questo peccato supremo, questa religione
satanica, superiore in atrocità ad ogni più barbara religione antica o ancora
esistente fra selvaggi? Qui non si immolano agli dei i corpi di vittime
innocenti, come un tempo a Moloc. Qui non si uccidono uomini civili per farne
omaggio all’idolo selvaggio, qui si immola l’Immolato, qui si colpisce
l’Innocente, qui si da in sacrificio all’ Avversario l’ incarnato Figlio di Dio
vivente nel SS. Sacramento col suo Corpo Sangue Anima e Divinità.
Oh! come deve ridere del suo orrendo riso Lucifero, in queste sue epoche e ore
di gloria!
È  egli, il maledetto, il fu]minato, lo scacciato da Dio  sul suo trono, su quel
trono che gli uomini gli innalzano, e al suo orrendo dileggio è offerto
1’Agnello, Colui che egli mai non vinse, Colui nel quale mai egli poté entrare,
Colui che lo vinse cento e mille volte, e lo vince da venti secoli, e lo vincerà
sino alla fine, liberando gli spiriti di buona volontà dalla sua potestà infame.
Sara vinto. Ma intanto ha una parvenza di vincitore.
E il Sacramento dei sacramenti, questo mistero d’amore per il quale anche il più
serafico amore d’uomo è sempre insufficiente a dargli il degno onore, e dato da
uomini come mezzo a Satana per il suo effimero trionfo.
Questo Paolo non lo conobbe. No. La misericordia di Dio gli tenne occulto questo
peccato che fa fremere il Cielo tutto. E.  ascoltate bene, o voi che col Cielo
fremete d’orrore  e se coloro che profanano le Sacre Specie ignorassero che in
esse è il Cristo vivo e vero, così come fu in Terra ed e in Cielo, se non
credessero alla sua presenza nelle Specie consacrate, a semplice atto di magia
si ridurrebbero le loro pratiche. Ma essi sanno.
E questo costituisce il loro peccato senza perdono. Non è applicabile per loro
la preghiera del Redentore, perché essi "sanno ciò che fanno."Non è app1icabile
la parola di Paolo". Avendo conosciuto che la divinità, quale che sia pensata e
creduta, premia i giusti e punisce i malvagi, perché un concetto di giustizia,
anche se molto  imperfetto, lo pensa ogni credente nella divinità che si è
creata, o che conosce di essere vera cd unica, non compresero che chi fa tali
cose è degno di morte" [Rm 1, 32],   perché essi comprendono, e ciononostante
compiono la profanazione suprema".

"Lezioni sull' Epistola di Paolo ai Romani", pagg. 50-53